mercoledì 5 aprile 2017

I MAGNIFICI 4- HUMMUS E DIP DI CASA MIA



Fra le tante cose che sono cambiate da quando stiamo qui, una riguarda il modo di ricevere. Che resta magari un po' formale, perche' comunque son della generazione che fa coincidei i piatti di carta con la bestemmia in chiesa, pero' e notevolemente mutato, rispetto a tre anni fa. 
La causa prima e' il rapporto complicato che i Singaporiani hanno con la lavastoviglie.
Che, tendenzialmente, nelle case non c'e'

"E' per gli animali", spiego a mio marito, reduce dal secondo giorno di perlustrazione alla ricerca della nostra prima casa qui
"Belinate" liquida lui
" No, no, mi han detto che dai tubi viene su di tutto. Colpa dei rimasugli di cibo, degli odori etc"
"Belinate, Ale, su... cercati una cucina con una lavastoviglie e chiudiamola li"
"Ma me lo han detto le mie amiche"
"Cambia amiche"

Questo, accadeva a pochi giorni dal mio primo sbarco a Sing Sing, quando ancora eravam increduli, ignari e bisognosi di prendere le misure della nostra nuova "casa".
Dopo tre anni, l'incredulita' e' passata, l'ignoranza pure, le misure le abbiamo prese.
E abbiamo pure una lavastoviglie, da gennaio. 
Che ancora non abbiamo avuto il coraggio di accendere. 
Perche' anche sulle "belinate" abbiamo dovuto cambiare idea...

Il secondo motivo e' il clima. 
Le cucine singaporiane sono per tradizione riservate alle donne di servizio- che quindi possono sciogliersi dal sudore, basta che poi abbiano l'accortezza di ripulire. L'aria condizionata, in altre parole, non esiste. Neanche esiste la possibilita' di avere spifferi o correnti. E neanche esistono le cucine. Non c'e' spazio per nulla, il concetto stesso di un tavolo in cucina non esiste (neanche ora che di cucine ne ho due e la seconda e' talmente grand ee bella che  me la sognavo anche in Italia), non esiste la funzionalita' propria di chi ha bisogno di uno scolapiatti, di un posto dove appendere i mestoli (non si possono fare buchi, nelle case, ma questo ve lo racconto un altro giorno), gli strofinacci e via dicendo. 

Il terzo motivo sono gli ospiti
Io non so cosa ci sia successo, ma e' praticamente impossibile stare al di sotto delle otto persone e anche questa e' una rarita'. L'ultima volta ho smesso di contare a 21 - e la cena prevedeva un  "risotto". Le virgolette sono di rito, visto quello che ho portato in tavola, ma resta il fatto che essendo qui tutto easy, dire all'ultimo minuto "vengo anch'io" non implica per niente rispondere "no tu no"
Esattamente come e' da maleducati chiedere di quantificare l'espressione "con la famiglia". 
Uno porta il vino, l'altro la famiglia- e va bene cosi

Il quarto motivo e' il vino
In quel mix di protezionismo e liberalismo che e' il governo della Repubblica di Singapore, dove non puo' il divieto arriva il prezzo. Ho fotografato una confezione regalo di Tavernello (giuro) venduta a 79 dollari (giuro giuro)- e da qui traete tutte le vostre considerazioni. Una cena seduta, che inizia con delle bollicine e prosegue con almeno tre bottiglie diverse, come era la regola a casa nostra in Italia, qui non esiste. Aggiungiamoci anche i divieti almentari dei nostri nuovi amici (molti dei quali musulmani) ed ecco spiegata l'abbondanza di acque colorate e profumate, accanto ai Negroni che mio marito si ostina a preparare, indefesso, col distillato del Masonshire. 

Di conseguenza, siamo diventati tutti easy, pure noi. 
Riceviamo gli ospiti scalzi (guai a tenere le scarpe in casa, qui), freschi dell'ennesima doccia veloce con cui si dice definitivamente addio a quel che resta della piega di due ore prima, siamo tutti rigorosamente in piedi e "mangiare" diventa un assaggiare serie infinite di stuzzichini, spesso abbinati in modo strampalato, perche' da un'Italiana si vuole la pizza e poco importa se nel forno hai un timballo di tortellini che, magari, richiederebbe un antipasto leggero. 
E comunque, levatevelo dalla testa- che il timballo di tortellini non lo fo. 

In compenso, faccio una esagerazione di salsette come quelle che vedete nella foto: hummus, pate', tapenade, rillettes, tutto quello che puo' essere ridotto ad una consistenza spalmabie va immediatamente incontro al suo destino. 
Ci metto un secondo, non sporco granche', li posso preparare in aticipo, in frigo si conservano per  settimane e, buon ultimo, piacciono a tutti. 
Serve altro?




Quello che vedete nella foto e' un Hummus di Peperoni. 
Propriamente e' hummus tutto quello che parte da ceci e sesamo, per cui su questo blog ogni volta che sentirere questo nome, correte a rifornirvi degli uni e dell'altro, perche' la base per me e' sempre quella. 
Parlo di sesamo e non di tahini perche' qui gli unici deficienti che si fanno infinocchiare con l'Organic Sesam Spreadable Cream a 15 dollari la confezione piccola siamo state io e la miliardaria salutista del condominio di sopra. Tutti gli altri se la fanno in casa e visto quanto e' facile ora faccio pure io. 

Per cui partiamo coi preliminari
SALSA TAHINI FATTA IN CASA
Semi di sesamo bianco non tostati 
olio di semi, quanto basta

Fate tostare i semi di sesamo in padella, senza nessun condimento. Fiamma medio alta, agitando di tanto in tanto perche' non brucino. Sono pronti quando sentirete il loro profumo spandersi per la cucina. Trasferiteli in un frullatore e frullateli fini fini, aggiungedo l'olio goccia a goccia, come per fare una maionese, fino ad ottenere una salsa cremosa e densa. 
Si conscerva in un barattolo di vetro ben chiuso, coperta da un dito di olio, per due settimane, come  minimo.

I ceci per l'hummus per me sono quelli in scatola.
Se ho voglia, tolgo la pellicina esterna, pero'... vale come attenuante?

HUMMUS DI PEPERONI ROSSI
Due peperoni rossi medi o uno grande
1 scatola di ceci
2 cucchiai di tahini
2 cucchiai di acqua di conservazione dei ceci
2-3 spicchi d'aglio (il mio, qui, non sa di niente, quindi devo sempre abbondare)
olio (io sempre extravergine, ma non ci andrebbe), q.b.
paprika e sale, q.b.

Accendete il forno a 200 gradi, modalita' statica
Rivestite bene una teglia rettangolare con carta di alluminio. 
Lavate i peperoni, asciugateli e metteteli interi nella teglia. 
Infornate per circa 20 minuti, verificando la cottura dopo i primi 15 minuti: i peperoni dovranno essere abbrustoliti in superficie e molli.
Spellateli e privateli dei semi
 Se volete usare il metodo delle nonne, infilateli appena sfornati in un sacchetto di carta da pane o in un sacchetto di plastica per alimenti (quelli per congelare sono perfetti) e chiudete bene. Lasciateli raffreddare li dentro: grazie al vapore, vi sara' facilissimo privarli della pelle. 
Io non lo faccio mai, perche' son sempre di corsa: se pero' sono ben cotti, la pelle si raggrinzsce e si ammorbidisce e viene via velocemente. 

Mettetei nel frullatore con tutti gli altri ingredienti tranne l'olio e l'acqua e riducete in crema. Emulsionate poi con acqua e olio (in quest'ordine), per renderlo spumoso. 
Aggiustate di paprika e di sale alla fine. 




HUMMUS DI CAROTE
Ricetta di Diana Henry, che trovate qui 

TAPENADE DI POMODORI SECCHI
Ricetta di Mauro e Sandra Vacchi, che trovate qui
Su questa, mi limito ad aggiungere due cose
- la prima e' che siccome centellino le olive, faccio questa tapenade senza l'ingrediente principale, per cui avrebbe piu' senso parlare di pate'
- la seconda e' che ci impazziscono tutti gli stranieri, a qualsiasi latitudine. 
Ho visto cose che voi umani, insomma- e le ho viste davanti a questo pate' 




Non-so-come-chiamarlo-GANOUSH
le ricette di Babaganoush sono tante e tali che pure una mente lombrosiana come la mia ha rinunciato alla classificazione. So solo che ci vanno le melanzane- e tanto sentimento. 
E so solo che ogni volta che lo faccio, per quanto triplichi o quadrupli le dosi standard, e' sempre poco. E il numero degli ospiti non conta...

Ricetta senza dosi
Prendete due belle melanzane lunghe e carnose, tagliatele in due, salatele  e mettetele in forno,  con la meta' aperta rivolta verso l'alto seguendo il procedimento descritto per i peperoni. Una volta fuori dal forno, recuperate la polpa con un cucchiaino: sara' diventata morbidissima e verra' via facilmente. 
Frullatela con 2 spicchi d'aglio, dei fiocchi di peperoncino, un bel pizzico di origano, due cucchiai di yogurt bianco assolutamente non magro e tanto olio quanto serve per ottenere una salsa cremosa. Aggiustate di sale e di altri aromi e buon appetito!
Alessandra